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Il 14 novembre 2023 ha volato per la prima volta il bombardiere strategico “Stealth” Northrop-Grumman B 21 “Raider”, facente parte del programma “Long range stride bomber” dell’USAF.

Il nome “Raider” è un omaggio ai “Doolittle Raider”. Essi fecero una incursione aerea il 18 aprile 1942 sul suolo giapponese durante la seconda guerra mondiale. Fu una missione molto speciale, temeraria; 16 bombardieri B 25 Mitchell North American con alcune modifiche, decollarono dal ponte della portaerei USS Hornet della United States Navy. E già  per quei tempi, la cosa è straordinaria. 

Fecero il bombardamento su Tokyo ma al ritorno, per carenza di carburante, furono costretti a lanciarsi sulla Cina Orientale. Un solo apparecchio riuscì ad atterrare a Vladivostok in Russia. Ciò avvenne perché  la Hornet fu avvistata a oltre trecento miglia di distanza dal punto prestabilito per il decollo. Il Comandante Doolittle diede l’ordine di partire comunque. L’impresa ebbe molta risonanza in America, e il Ten.Col. Doolittle  divenne un eroe.

Prendo spunto da questo nome “Raider” per fare un excursus storico che va dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri per arrivare all’argomento che mi interessa.

Punto focale che intendo approfondire è la correlazione progettuale tra il bombardiere B 21 “Raider ” Northop-Grumman Americano e il multi-ruolo Horten Ho 229 Tedesco della seconda guerra mondiale. 

Che cosa può accumunare due aerei, uno modernissimo e sofisticato  come il B 21 e uno, sconosciuto ai più, costruito in soli tre esemplari e che fece solo pochi voli nella seconda guerra mondiale?

Semplice: i due aerei sono ali volanti. Non hanno piani di coda, sono progetti rivoluzionari ma quello che affascina è che l’Horten 229 tedesco fece il primo volo il 2 febbraio 1945.

Sono passati 78 anni dal primo volo. Sappiamo che l’evoluzione aereonautica in questo lasso di tempo è vorticosa e dirompente. Eppure la specifica progettuale  dell’ala volante ha resistito ed è culminata con il B21 “Raider”, considerato dagli esperti il  bombardiere stealth migliore al mondo.

L’Horten Ho 229 era un aereo multi-ruolo progettato dai fratelli Raimar e Walter Horten per conto dell’azienda Horten-Flugzenge.

Aveva due motori turbogetto Junkers Jumo 004B-1 che permettevano all’aereo una velocità di crociera di 900 Km/h e una massima di1000Km/h a 6100 m. Per quei tempi erano risultati straordinari, tenendo conto che era la prima ala volante con due propulsori a reazione.

Negli anni trenta del secolo scorso, i fratelli Horten, per migliorare le prestazioni dei loro alianti, si interessano alla configurazione del tutt’ala. La configurazione del tutt’ala rimuove tutte le superfici non necessarie e riduce di molto l’attrito  con l’aria.

Quindi una configurazione ad ala volante permette, a parità di prestazioni, di costruire degli alianti con ali più corte, più robuste, senza l’attrito causato dalla fusoliera.

Nel 1943 la Luftwaffe promosse la richiesta del “3×1000”: si doveva progettare e produrre un bombardiere che fosse in grado di trasportare un carico di 1000 Kg, avesse una autonomia di 1000 Km, e una velocità di 1000 km/h.

I fratelli Horten, dopo aver visionato i nuovissimi motori a reazione Junkers Jumo 004B-1, erano convinti che il loro progetto ala volante potesse soddisfare gli obiettivi richiesti dalla Luftwaffe. Il ministro dell’aria tedesco approvò il progetto, ma ordinò ai fratelli Hoten di aggiungere due cannoni da 30 mm, perché riteneva che il progetto era utile come caccia, vista la velocità elevata  stimata superiore a qualsiasi aereo Alleato. Il primo prototipo era un aliante, ovviamente senza motore, e volò  il 1 settembre 1944. Dopo le varie modifiche e prove, segui’ il prototipo con i motori Junkers Jumo 004B1. Il progetto originale prevedeva l’impiego del potente motore a reazione BMW 003, ma il reattore era molto complesso e irreperibile .

Alla fine del conflitto mondiale, due motori BMW 003 furono requisiti dell’Armata Rossa. 

Essi furono sviluppati dagli ingegneri tedeschi prigionieri e in seguito studiati da quelli Russi. Furono i primi motori a reazione dell’Unione Sovietica e permisero di spingere il Mig 9. Fu costruito uno stabilimento  per la costruzione  del BMW 003 presso la fabbrica Gaz a Leningrado dove furono prodotti fino al 1947. La Germania perdeva la guerra, non aveva più materiali per costruire strutture complesse come i motori a reazione. Infatti il 12 marzo 1945 l’Horten Ho 229 venne incluso nel programma accelerato “Jagernot” con produzione a basso costo “Wunderwaffen”.

I soli tre esemplari del Ho 229 costruiti dalla ” Gothaer- Waggonfabrik” erano realizzati con materiali reperibili, legno e compensato, e adottò per la sua ricopertura una speciale vernice in grado di assorbire le onde radio che, unitamente alla forma dell’Horten 229, ne riduceva la individualità da parte dei radar dell’epoca. Nelle prove effettuate dalla Luftwaffe, un Me 109 era individuato prima con un margine dell’80% rispetto all’hotel 229. Straordinario. L’ingegneria Tedesca,78 anni fa’,dava il via alle specifiche e alla sperimentazione Stealth.

Tutte queste caratteristiche soddisfacevano le esigenti direttive della Luftwaffe e l’Ho 229 fu appoggiato fortemente da Goering, che spinse per la costruzione accelerata e la destinazione ai reparti. Durante gli ultimi atti della guerra, l’esercito Stunitense diede il via all’operazione segreta “Paperclip” ad opera della JIOA( Joint Intelligenge Obiectives Agensy). Essa riuscì a portare negli Stati Uniti 1600 scienziati, ingegneri tecnici tedeschi tra cui Wernher Von Braun e i suoi progetti della V2, che permisero alla NASA di arrivare alla missione Apollo. E così due Horten Ho 229 completamente assemblati vennero presi e inviati alla Northrop Coporation negli Stati Uniti, perché fossero studiati e sottoposti ai test .

La scelta della Northrop non fu casuale . L’ingegnere della Northrop aveva avuto modo di conoscere e studiare i veleggiatori tutt’ala dei fratelli Horten prima della guerra. Ne era rimasto affascinato, e aveva approfondito le dinamiche e le specifiche di questi veleggitori tutt’ala. Tanto che nel 1943 Nortrop progettò e costruì due prototipi del XP-56 Blak Bullet. Era un monoplano, privo di piani orizzontali di coda, con un motore Pratt&Whitney R-2800 in configurazione spingente. Era un aereo sperimentale, adottava le soluzioni tecniche del tutt’ala, ma non ebbe successo e fu abbandonato.

Ma Northrop non si scoraggia e non abbandona i progetti del tutt’ala . Studia gli Horthen che gli hanno spedito, e nel 1946 progetta e costruisce XB-35,bombardiere tutt’ala, con quattro motori radiali Pratt-Whitney 4360-17. Ne furono costruiti solo quattro perché servivano a Northrop  per sviluppare questa ala volante, in attesa di motori a reazione da montare efficienti.

Infatti l’anno dopo  costruisce il bombardiere YB49,che rappresenta la pietra miliare del progetto tutt’ala con motori a reazione. Il programma di sperimentazione prosegui’ con l’avvallo della Air Force, ebbe dei contrattempi e  il disastroso incidente di uno dei prototipi, che provocò la morte di Glen Edwards ( dal quale prese il nome la base Edwars Air Force ).

Si suppose che l’aereo fosse caduto in stallo a bassa altitudine ed era andato incontro ad un cedimento strutturale. Il programma fu cancellato il 15 marzo 1950.

Northrop non demorde e continua gli studi e  i progetti. Finalmente negli anni 70/80 viene sviluppato dalla Northrop- Grumman, in gran segreto, il progetto B2 “Spirit”, conosciuto come High Altitude Penetrating Bomber( bombardiere da penetrazione ad alta quota). Si stima che negli anni 80 siano stati spesi 23 miliardi di dollari per questo programma. Il tutt’ala aveva avuto ragione. Il primo volo avvenne il 17 luglio 1989 sempre dalla base di Edwards. Dopo quaranta anni, tra progettazione e operatività, è ancora il più efficiente bombardiere Stealth che l’America possiede. Sara sostituito dal B 21 “Raider” e si stima che sarà operativo dal 2027. 

Per me, appassionato di storia del volo, lo sviluppo del tutt’ala mi ha sempre colpito e incuriosito. 

Sin dagli anni trenta del secolo scorso, uomini intuitivi e determinati, sviluppano veleggiatori senza fusoliera, stabilizzatori, timone di direzione, per migliorare prestazioni e dare corpo ai loro sogni. Questa ostinazione, dopo quasi un secolo, ci porta a considerare che l’efficienza è le caratteristiche Stealth del tutt’ala non erano sbagliate. Questa efficienza ha raggiunto l’apice con il volo del B21, del quale attualmente si conoscono poche cose, ma che si prospetta come una macchina sofisticata e costosissima, necessaria per avere la supremazia dell’aria in eventuali conflitti.

Augurandomi di avere scritto qualcosa di interessante e di aver stimolato la vostra curiosità, vi ringrazio per l’attenzione, e vi rimando ad altre avventure del volo.

Ettore Monni

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