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Sabato, 05:00Z 

Un’alba promettente, una vera alba aeronautica visto che ci incontriamo quasi a effemeridi mattutine col caffè un po’ di traverso e il rombo dei motori che si scaldano per decollare entro le otto. Quel tipo di fretta che ti viene in mente Sergio Caputo quando canta “sono pronto alla fuga ma nessuno m’insegue”. Sabato scorso, 19 Luglio 2025, per noi dell’Aero Club Fano è stato il giorno di “Fly and Fun”, la fiera aeronautica che ha trasformato per un weekend l’aeroporto militare di Piacenza San Damiano in un luna-park per appassionati del volo. Un’occasione più unica che rara, visto che i cancelli di questa base dell’Aeronautica Militare sono solitamente chiusi all’aviazione generale. E noi, con tre aerei e sei amici pronti all’avventura (ma con il Cessna avremmo dovuto essere quattro aerei e dieci amici – ne parliamo in fondo all’articolo), non potevamo certo mancare.

Il briefing

Una buona missione richiede un buon briefing. Questo è stato preparato e erogato a tutti i partecipanti da Roberto Marinelli, il quale ha studiato le rotte e gli avvicinamenti (due rotte, alternate, per l’arrivo, a seconda della pista in uso a Piacenza, e il rientro via mare per il ritorno). Abbiamo tenuto il briefing il giovedì sera, una volta compreso che le condizioni meteo per il sabato erano oramai stabili.

La tratta appenninica

Il decollo da Fano è stato l’inizio di una coreografia aerea che ci ha portati a sorvolare alcuni dei paesaggi più belli del nostro Appennino. La rotta, studiata per godere appieno del panorama, ci ha visti sfilare in formazione di volo, per ottimizzare le comunicazioni con gli enti di controllo del traffico aereo, sopra Albereto, le colline di Predappio, per poi puntare su Sasso Marconi e Traversetolo. Un viaggio che è già di per sé una ricompensa, con la terra che scorre sotto le ali come una mappa vivente.

L’avvicinamento a Piacenza è stato un capitolo a sé. Atterrare su un aeroporto militare richiede una procedura ben precisa, e le istruzioni pubblicate sul manuale del Fly and Fun (disponibile cliccando qui, per i curiosi) sono state la nostra bussola. Un avvicinamento diretto che ci ha catapultati dalla relativa tranquillità del volo di crociera (per il vero un po’ trafficato visti i tanti arrivi alla manifestazione) alla concentrazione del finale. Una procedura snella e ben organizzata, che ci ha permesso di toccare terra in sicurezza su una pista che trasuda storia e operatività – nonostante qualche imprevisto: anzitutto, l’Astore guidava la formazione di volo con il p300 di Enzo e Andrea che soffriva a velocità basse e, come fanalino, il p200 di Andrea e Giacomo che soffriva a velocità elevate … e poi il p200 non appena riportato il punto d’ingresso E1 (Echo uno) si è trovato a fianco un altro aereo che lo ha allegramente scavalcato … alla faccia delle procedure! Non c’è stato altro da fare per Andrea e Giacomo che seguire l’altra parte della procedura, ovvero il ri-avvicinamento al finale percorrendo un lungo giro a destra per mantenere la separazione dall’inavveduto aviatore che li aveva superati. Quanto all’Astore, una volta in testata pista la biga via radio chiede “puoi allungare l’atterraggio?” e noi interpretiamo – correttamente: andare più avanti a toccar terra e, una volta li, la biga ripete “puoi allungare ancora l’atterraggio?” e ancora avanti e poi “puoi allungare l’atterraggio un altro po’?” … alla fine abbiamo toccato terra quasi in fondo alla pista, e ce n’era ancora così tanta che avremmo potuto atterrare anche più in la!

L’atterraggio a San Damiano provenienti da Est

Il luna-park aeronautico

Una volta a terra, ci siamo trovati immersi in un’atmosfera effervescente. Fly and Fun si è confermata una fiera variegata. Dagli stand colorati pieni di gadget, magliette e aeromodelli per i più piccoli, fino ai padiglioni dove la tecnologia la faceva da padrona. Droni di ultima generazione, elettronica di bordo da far brillare gli occhi e i protagonisti dell’aviazione generale. Tra i tanti espositori, spiccava la presenza di Cirrus con ben due gioielli in mostra statica, l’eleganza dei velivoli Bristell e la potenza dei BlackWing. Per gli amanti dell’avionica, lo stand di Northair Aviation, rappresentante di Garmin, era una tappa obbligata.

Ma il cuore pulsante dell’evento, per molti, era la presenza dell’Aeronautica Militare. Salire a bordo di caccia, elicotteri, sedersi ai comandi e immaginare per un istante di essere un pilota delle Frecce Tricolori è un’emozione che fa tornare bambini anche chi come noi ha ore e ore di volo. Poter toccare con mano queste meraviglie della meccanica e della tecnologia, osservando da vicino i modernissimi sistemi di governo, è un’esperienza che riconcilia con il sogno del volo. Anche i timoni dei vari caccia in mostra statica erano notevoli: ecco qualche immagine catturata mentre si passeggiava fra gli stand. 

Ritorno “Via Mare”

Il viaggio di ritorno ha aggiunto un’ulteriore avventura. Le condizioni meteorologiche incerte sugli Appennini ci hanno suggerito un cambio di rotta. Anziché ripercorrere a ritroso il percorso appenninico dell’andata, abbiamo optato per una via più “marittima”. Abbiamo così lasciato Piacenza, passando a nord degli aeroporti di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, in una parata che ci ha regalato nuove prospettive. Una volta raggiunta l’altezza di Ravenna, abbiamo virato a sud coordinandoci con Cervia, per proseguire con un suggestivo lungo-costa che ci ha riportati direttamente a casa, a Fano, sfilando accanto a Rimini.

È stata una giornata intensa, conviviale, piena di quella complicità che solo la passione comune per il volo sa creare. Tre aerei, sei persone e un bagaglio di ricordi pronti per essere incorniciati. E mentre qui e lì inseriamo qualche fotografia per dare più colore a questo racconto, il ricordo più bello resta quello di un’esperienza condivisa, sotto un cielo che, per un giorno, è sembrato ancora più nostro.

In tutto questo … dov’era finito il nostro “vecchio” amico, il Cessna C172 I-SVFC con altri quattro amici a bordo? Beh, ha dovuto darci forfait quasi subito. Una spia birichina accesa poco dopo il decollo da Fano lo ha costretto a un prudente e immediato rientro. Un piccolo imprevisto che non ha però intaccato lo spirito della giornata, anzi, abbiamo approfittato per inondare di fotografie la chat whatsapp dei nostri sfortunati amici rimasti a casa!

E se per caso a qualcuno fosse venuta voglia di sapere com’è stato il volo, più in dettaglio dalla viva voce di uno dei piloti, abbiate pazienza di aspettare qualche giorno …

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